CELIACHIA
MALATTIA CELIACA
La prima descrizione della malattia risale al 2° secolo a.C. ad opera di Areteo di Cappadocia che utilizza la parola koliakos (riferito al ventre). Colpisce secondo vari studi statistici tra 1 e 2 % della popolazione italiana.
E’ una patologia immuno-mediata che affligge soggetti geneticamente disposti, causata dall’intolleranza al glutine, con effetti di malassorbimento a causa di infiammazione della mucosa ed atrofia dei villi.
La malattia celiaca è un disturbo ereditario causato dalla sensibilità alla frazione gliadinica del glutine , proteina delle graminacee. La presentazione clinica è varia non vi è una vera e propria tipicità.
Nell’infanzia dopo l’introduzione dei cereali nella dieta la sintomatologia è espressa da pallore, apatia, scarso accrescimento, ipotonia, atrofia muscolare, distensione addominale, anemia e produzione di feci cretacee voluminose e maleodoranti.
Nell’adulto l’espressione della patologia è multi sistemica (pelle, mucose, ossa, sistema gastroenterico, sistema nervoso, cuore, apparato riproduttore, ecc.)
La diagnosi di celiachia di primo impatto è basata sulle alterazioni delle analisi del sangue: è consigliata la ricerca di Anticorpi Anti Transglutaminasi A e G, Anti Gliadina A (deamidata), Anti Endomisio, Immunoglobuline, Emocromocitometrico, Transaminasi.
Nei pazienti affetti da celichia attiva, si osserva l’espressione della translutaminasi tissutale sull’orletto a spazzola delle cellule epiteliali e nella zona subepiteliale della lamina propria della mucosa. Caratteristica di questo enzima è quella di catalizzare la modificazione delle proteine attraverso processi di transamidazione o deamidazione dei peptidi immunodominanti delle gliadine. Detto meccanismo dà luogo alla produzione di anticorpi antitransglutaminasi circolanti in maniera significativa tale a dimostrare la patologia.
In seconda istanza come diagnosi differenziale è consigliata la ricerca di specifici geni del sistema HLA codificanti gli eterodimeri DQ2 e DQ8.
Circa il 99% di coloro che hanno la patologia celiaca ,nella popolazione italiana, possiede l’espressione genetica HLA DQ8 DQ2.
La prova fondamentale e determinante è la diagnosi istologica della biopsia intestinale.
Per la ricerca sierologica si esegue un prelievo a digiuno di 8 ore e risposta in 3 giorni.
Per la ricerca genetica prelievo ematico o tampone buccale e risposta in 10 giorni.
TEST GENETICI DI PREDISPOSIZIONE
Altri test genetici di predisposizione sono:
- SENSIBILITA’ AL FRUTTOSIO
- SENSIBILITA’ ALLA CAFFEINA
- SENSIBILITA’ ALL’ALCOOL
- SENSIBILITA’ AI SOLFITI
- SENSIBILITA’ AL NICHEL
Necessita di un tampone buccale, eseguibile in ogni momento, non necessita di digiuno e la risposta si ottiene in 7/10 giorni.