SIGNIFICATO CLINICO
La carbamazepina (CBZ) è un anticonvulsivante con ampio spettro d’azione su diverse forme di epilessie parziali e complesse, sul dolore neuropatico e sui disturbi dell’umore. Il suo meccanismo farmacodinamico si esplica attraverso una stabilizzazione di membrana della cellula nervosa per inibizione dei potenziali d’azione sodio-dipendenti. La CBZ è assorbita nel tratto gastro-intestinale, raggiungendo il suo picco ematico in modo variabile da soggetto a soggetto. Viene metabolizzata nel fegato a 10,11-epossi (metabolita attivo) dove induce una potente attivazione del sistema enzimatico microsomiale con conseguente aumento del metabolismo della stessa CBZ e di numerosi altri farmaci.
INDICAZIONI CLINICHE
Monitoraggio della terapia.
TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.
PREPARAZIONE
E’ necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore, è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua. Nel controllo periodico della concentrazione ematica del farmaco, al fine di rendere confrontabili i valori ottenuti nel tempo, occorre sottoporsi al prelievo sempre alla stessa distanza di ore dall’assunzione del farmaco stesso.
VALORI DI RIFERIMENTO
La concentrazione terapeutica ottimale è individuale e dipende anche dalla funzionalità epatica e renale. Effetti tossici possono manifestarsi al di sopra di 15 microg./ml
NOTE
Cimetidina, eritromicina, isoniazide, verapamil aumentano la concentrazione; fenobarbital primidone, fenilidantoina la riducono. Data la potenziale tossicità, sono da controllare anche emocromo (leucopenia, anemia); funzionalità epatica; elettroliti plasmatici (in particolare sodiemia). A causa della complessa farmacocinetica è utile il monitoraggio periodico dei livelli ematici. Nel caso di assunzione orale, disturbi dell’alvo (diarrea) possono ridurre l’assorbimento del farmaco e quindi la sua concentrazione ematica.